Marta sui tubi

È TRA i più attesi, il concerto dei Marta sui tubi al teatro Trianon di Forcella. Domani dalle 21 il quintetto rock guidato da Giovanni Gulino presenterà - su un palco addobbato di specchi - i brani dell' album "Cinque, la luna e le spine", incluse le due canzoni proposte al Festival di Sanremo. Un' opera, questa della band completata da Carmelo Pipitone (chitarra-voce), Paolo Pischedda (piano- Hammond), Mattia Boschi (violoncello-basso) e Ivan Paolini (batteria) - ispirata al quinto comandamento, non uccidere. Che a Napoli - per culti popolari legati alla morte e alla scaramanzia, e per dolorosi fatti di cronaca - assume un significato un po' speciale. «Certamente la suggestione del comandamento, nel golfo, è particolare - spiega Gulino -. Io sono siciliano di Marsala, ho vissuto a Palermo, e sono consapevole che in certi luoghi la malavita gioca un ruolo importante e triste. Le nostre terre sono spesso schiave del crimine e i cittadini sani, creativi, subiscono quest' etichetta pure altrove. Nel nuovo album parliamo di questi concetti e della ricerca della gioia, che vanno scoperti tra una strofa e l' altra». Per esempio, in "Vorrei", "Il collezionista di vizi", "La ladra", "Tre". Titoli che rivelano l' intenzione concettuale di scandagliare il senso di colpae gli effetti nelle relazioni umane. «Anche perché noi scriviamo cose che solitamente nelle canzoni vengono taciute. È la nostra sfida testuale e sonora. Io poi sono ossessionato dalle mie vergogne, dalle azioni irrispettose verso personee verso la vita. Bado più alla mia eventuale disonestà che non a godermi la felicità. Forse è un fatto caratteriale ma almeno attraverso le canzoni riusciamo a fare i conti con le macchie interiori. Per lasciare spazio all' arrivo della bellezza». Partner in collaborazioni con storici cantautori (vedi Lucio Dalla), o con attori e artisti contemporanei, i Marta sui tubi sono anche fondatori della piattaforma multimediale Music Raiser, che raccoglie fondi per idee indipendenti. Fino a produrre dischi, concerti e tournée. È il caso di tre avventure napoletane: Mr. Milk, Mirabel e Folco Sbaglio. «Siamo attenti nel selezionare le idee che riceviamo. Chi si propone dev' essere credibile, avere doti compositivoespressive, essere affidabile, proprio perché si apre a una platea chiedendo un finanziamento concreto. Così appoggiamo l' idea di Mr. Milk di realizzare, su una barchetta, un tour nei porti italiani. Mirabel invece è il side-project in stile d r e a m - p o p d i R i c c a r d o Abruzzese degli Atari. Infine ci interessa l' originale cantautorato di Folco Sbaglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIANNI VALENTINO